Esercitazione di sicurezza IT in sanità europea

Attacco informatico al settore della sanità: uno scenario sempre più attuale. In Italia casi come Regione Lazio o l’Ulss 6 Euganea in Veneto nel 2021 ne hanno già fatto parlare in modo abbondante.

Il settore sanitario d’altronde è una delle vittime dentro il mirino dal crimine informatico. Per questo la sesta edizione di Cyber Europe, ovvero l’esercitazione di sicurezza informatica coordinata a livello comunitario dall’Agenzia europea per la cybersecurity, si è concentrata nel campo sanitario.

Nei due giorni Enisa ha simulato un attacco su vasta scala minacciando dati sanitari personali e creando una campagna di disinformazione verso un dispositivo medico, denunciandone una falsa vulnerabilità.

L’esercitazione ha coinvolto ben 29 Paesi. Oltre a Enisa si è aggiunto poi il Cert-Eu, Europol e l’Agenzia europea del farmaco.

Sono stati impegnati circa 800 esperti di cybersecurity in due giorni, con buoni risultati. In prospettiva, con l’avvento della Nis2 e la creazione di Cyclone, il gruppo di coordinamento operativo europeo, questo lavoro di squadra sulle minacce cyber diventerà ancora più approfondito.

L’esercitazione, tenutasi rispettivamente i giorni 8 e 9 giugno, arriva dopo due anni di stop a causa della pandemia, che ha costretto a rimandare l’evento del 2020. Cyber Europe si tiene ogni due anni ed è iniziata nel 2010 e la pandemia, più che mai, ha reso urgente mettere una pezza alle vulnerabilità del settore sanitario.

Enisa indica inoltre la volontà di creare esercitazioni multi-settore, che facciano dialogare più industrie, dato che le minacce sono sempre più pervasive e ibride.

La complessità delle nostre sfide è proporzionale a quella del nostro mondo connesso. Per questo sono fermamente convinto che dobbiamo raccogliere tutte le informazioni che abbiamo in Europa e condividere la nostra esperienza e conoscenza”,

afferma il direttore esecutivo di Enisa, Juhan Lepassaar.

 


 

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